Guardando al XXXIII Rapporto Congiunturale e Previsionale del Cresme il mercato delle costruzioni, nel triennio 2020-2022, ha registrato oltre 232 miliardi di investimenti, 91miliardi in più rispetto al 2019, con un incremento del 20,4% nel 2021 e del 14,9% nel 2022 – creando così un circolo virtuoso anche nelle assunzioni, sono infatti 460mila i posti di lavoro registrati in più nel 2022 rispetto al 2019; ne è conseguito che l'apporto sul Pil dato dal settore è salito al 13,9%: il più alto in Europa.
La crescita di questi ultimi due anni è stata sicuramente alimentata dagli incentivi fiscali per la riqualificazione edilizia o dai fondi del PNRR, motivo cui anche le prospettive del 2023 rimangono positive.
Come sottolinea il Cresme, si attende una crescita del +41,7% delle nuove opere pubbliche, conferendo un ulteriore slancio che avrà sicuramente ripercussioni positive anche sulla filiera della mobilità orizzontale e verticale.
Il settore residenziale avrà probabilmente un’inversione di tendenza, in relazione alla riformulazione dei bonus, ma è proprio questo settore che negli ultimi anni ha visto, a fronte di un mercato in continua evoluzione, notevoli cambiamenti e soluzioni d’avanguardia, in linea con le nuove esigenze di risparmio energetico ed estetica del building, e sicuramente dovrà continuare ad adattarsi.